lunedì 13 dicembre 2010

Vacanze a Chernobyl


Non è il titolo del prossimo cine-cotechino steam-punk, quindi scordatevi Boldi vs Gamera. E' qualcosa di più inquietante ed intimamente pervasivo: è una notizia.

Il Ministro delle Emergenze della Repubblica Ucraina Viktor Baloga ha annunciato che dai primi dell'anno venturo sarà possibile fare escursioni sul sito del più drammatico incidente nucleare (noto) della storia, includendolo tra le mete turistiche di un viaggio "della memoria". Come dire: alla scoperta dell'Ucraina tra antico e moderno.

Nell'antico inizia ad essere annoverabile anche il disastro medesimo, avvenuto il 26 aprile 1986 alle 1.23.45 (!) e il desiderio di relegare alla storia una tragedia di simili proporzioni è più che comprensibile: tuttavia la situazione non è ancora del tutto tornata alla normalità e, nonostante l'ultimo reattore sia stato disattivato 10 anni fa, per il 2015 è prevista la realizzazione di un nuovo "sarcofago" per il contenimento totale della struttura, visto che il coperchio di cemento che è stato allestito all'epoca non sembra essere risolutivo.

Inoltre la radioattività che infesta quei luoghi, come parte della Russia e dalla Bielorussia, impiegherà alcune centinaia di anni prima di disperdersi e ritornare entro limiti tollerabili. Certo oggi è differente, non è stato vano il sacrificio di quanti hanno eroicamente bonificato l'area, esponendosi 40 secondi per volta alla pioggia di Roentgens che zampillava da ogni detrito e morendo di tumore in uno stillicidio che non è ancora cessato.

La mia domanda è: vi andrebbe di farci un giro? Prendereste un pullman da Kiev per poter sbirciare aldilà dei cancelli della catastrofe? Andreste ad esercitare la memoria in un posto in cui, appena prima di rimontare in corriera, vi fanno uno screening per verificare quanti Curie avete in corpo, manco fossero conchiglie che uno viene beccato a portarsi a casa come souvenir?

Il concetto di "viaggio della memoria" è bello, nobile e da incoraggiare, ma un conto è un campo di concentramento in cui sono state trucidate migliaia di persone, che oggi assurge a luogo simbolo destinato ad accogliere e stimolare la riflessione del visitatore, un conto è un sito nucleare "disattivo" in mezzo ad una distesa di morte punteggiata da città fantasma, visitando il quale rischi pure la pelle: anche nel 79 D.C. era troppo presto per andare a visitare Ercolano.

E quale "memoria" dovremmo esercitare, visto che le immagini dei bimbi nati dopo l'esplosione sono così simili a quelle delle vittime della furia del Reich, ma non è piacevole ricordarli fuori dalle virgolette di "quei poveri bambini di Chernobyl" e dunque è raro che qualcuno o qualcosa ce li faccia ricordare. Fortuna che qui da noi di centrali atomiche ce n'è poche..

Tuttavia non è una trovata recente quella di andare in ferie a Chernobyl: basta infatti fare una ricerca in rete per trovare agenzie di viaggi che già da alcuni anni offrono l'escursione sul sito del disastro tra i propri pacchetti, a prezzi relativamente modici (500US$ se si vuole l'esclusiva di una visita personalizzata, ma fino a 100US$ a testa se si riesce a tirare insieme un torpedone con più di 30 entusiasti gitanti). Se volete avere comunque un'idea di come si presentino quelle zone, provate a visitare il sito www.kiddofspeed.com, gestito da Elena, una motociclista ucraina che attraversa a tutta velocità la regione fotografandola.

E che fa la spesa dall'ortolano col contatore geiger.
E' il suo promemoria.